In questo preciso momento la primavera si sta manifestando regale. Ovunque fiori, nuvole rosa, rosse, gialle invadono spazi di cielo. C’è bisogno di vita nuova. Ogni fiore è un orifizio; dentro di sè porta i messaggi che, combinati con altri, creeranno semi e poi radichette e poi legno e foglie e vita.

Impollinarsi di vita

Per far sì che i messaggi si incontrino, vi sono strategie diverse a seconda delle specie di piante. Alcune scelgono di coalizzarsi con le api, altre di spargere al vento il proprio polline fino a quando incontrerà un pistillo da fecondare.

 

Pensate, il pistillo può essere definito anche GINECEO (dal lat. gynaecēum, gr. γυναικεῖον, der. di γυνή γυναικός «donna»).

È la strategia di massa: il polline viene emesso in quantità ciclopiche per far sì che qualche granulo arrivi allo stigma, si immerga nel condotto pollineo ed arrivi all'ovaio mettendo in moto un casino tale da produrre il seme che si arrangerà a percorrere quell’avventura solitaria che riassumevamo prima.

Insomma mentre scrivo io respiro polline e quel polline entra a far parte della mia carne delle mie ossa. Apparterrà per sempre a chi analizzerà il mio fisico e indicherà quali zone ho frequentato, a seconda di quali pollini ho respirato e i territori che ho frequentato.

Insomma, un vero marcatore, il polline, che porto con me ovunque e definisce la mie abitudini, gli spostamenti, i luoghi in cui ho vissuto anche per poco. Insomma voglio arrivare ad affermare che le piante, attraverso il polline che producono per produrre il seme, ci offrono un tracciamento perfetto dei nostri movimenti.

 

La natura risolve casi giudiziali complessi

Con enorme difficoltà è stato accettata, in giurisprudenza, la "prova vegetale"; ma l'aiuto che ci dà l'ambiente circostante con le sue "micro certificazioni" è quasi incontrovertibile, in certi casi. Nel caso dei pollini esiste una vera e propria scienza: la palinologia forense, ossia la metodologia che consente di rintracciare e leggere le tracce polliniche legate a casi di interesse forense.

Ma come possono i pollini essere utili sotto questo profilo? I pollini ci dicono il dove, il quando e il come di un determinato evento. Meglio di un testimone oculare! l polline può rivelare dove è stata una persona o un oggetto, perché regioni del mondo, paesi e persino parti diverse di un giardino avranno un caratteristico assemblaggio di polline. Le prove del polline possono anche rivelare la stagione in cui un particolare oggetto è stato toccato da un particolare polline.

Insomma siamo ancora una volta debitori del regno vegetale che ci offre marcatori fondamentali per risolvere importanti quesiti. E sapete di cosa sono composti i pollini? Sono dei polifenoli cioè dei tannini sotto mentite spoglie.

Vi racconto il primo caso in cui delle piante hanno indicato la strada GIUSTA, per risolvere un caso di omicidio. Parlo del caso del figlio di Charles Lindbergh il primo trasvolatore in solitaria dell’oceano Atlantico da New York a Parigi, senza mai fermarsi.

Dopo vari tentativi, tutti falliti, di suoi colleghi aviatori che commettevano l’errore di usare aerei pesanti, bimotori, pieni di benzina e con equipaggio che li appesantiva ulteriormente, lui riuscì nell'impresa che gli offrì la fama e la ricchezza. Lui, pilota di aerei postali, senza mezzi ma con una passione e una voglia di emergere oltre ogni limite, ci riuscì con un aereo leggero, pieno zeppo di carburante, al punto che anche la cabina era stata trasformata in serbatoio, impedendo al pilota di poter guardare davanti a sè.

 

Ce la fece e la fama lo avvolse. Potè comprare una villa in New Jersey dove 8 anni dopo il suo figlio primogenito Charles August Lindbergh Jr. fu rapito da un criminale che si arrampicò sino alla sua stanza con una scala di legno.

Curiosamente le indagini furono condotte da un certo Herbert Norman Schwarzkopf padre di Stormin Norman Schwarzkopf che guidò le truppe americane nella guerra del Golfo.

 

La morte del bambino

 

Il pagamento del riscatto e le indagini non portarono a nulla ed il bimbo fu ugualmente trovato morto ai bordi della strada due mesi dopo, nel maggio del 1932. Il riscatto fu pagato con banconote di cui fu trascritto il numero di serie. Ed una fu spesa per fare benzina ad un distributore, il padrone del quale vi segnò sopra il numero di targa perché pensava che la banconota fosse falsa. Gli inquirenti risalirono al proprietario della macchina. Un tedesco immigrato che faceva il carpentiere e che aveva già avuto problemi con la giustizia. Non si poteva incriminarlo per aver speso la banconota che poteva essere arrivata a lui da un qualsiasi pagamento.

Ma gli inquirenti erano ormai certi che Bruno Richard Hauptman fosse il colpevole e si concentrarono a cercare le prove. Durante una perquisizione a casa del tedesco scoprirono una trave di legno che sembrava essere del legno utilizzato per fare un montante della scala che l’assassino utilizzò per arrampicarsi fino alla finestra della camera dove dormiva il bambino. Sembrava ma non vi era la certezza. Quel reperto fu identificato come n° 16 e fu l'elemento decisivo. La certezza la diede il dottor Arthur Koehler, valente esperto di anatomia e identificazione del legno presso il Forest Products Laboratory del servizio forestale degli Stati Uniti a Madison Wisconsin. Il dottore forestale esaminò la scala e capì subito che era l’elemento decisivo per incriminare Bruno. Ma fino ad allora nella giurisdizione americana nessuna prova botanica era mai stata utilizzata in un processo e quindi per far sì che quella volta fosse la prima, le prove dovevano essere schiaccianti.

 

E poi la svolta del legno

 

Bisogna sapere che un tronco d’albero è un sistema idraulico fatto di condutture composte da cellule morte che portano l’acqua e altre soluzioni chimiche dalle radici alle foglie. Questa struttura è lo xilema o legno. La parte che si avvicina alla corteccia e la corteccia stessa sono il floema attraverso cui passano tutti gli zuccheri prodotti dalle foglie, grazie alla fotosintesi. La direzione di flusso è dalla chioma al resto della pianta e questa distribuzione idraulica varia da specie a specie al punto che lo xilema, il legno, è diverso e la caratterizza. Un bravo botanico può risalire alla specie di legno da queste testimonianze. Fu così che Koehler esaminò la scala lasciata sotto la finestra la sera del rapimento e scoprì che non era un oggetto fatto in serie ma, anzi, era stato costruito in casa rudimentalmente e probabilmente per l’occasione in quanto non era mai stata usata prima. Riconobbe tutti i pezzi dei vari legni con cui era stata costruita.

4 tipi di legno erano stati usati:

3 dei montanti erano costruiti di pinus echinata

gli altri 3 montanti di pseudosuga menziesii (la scala era telescopica con 6 montanti), così pure 1 degli undici scalini

gli altri 10 scalini di pinus ponderosa

i tasselli usati per tenere insieme le tre sezioni della scala erano di betula alba.

Ma quella che fu la prova definitiva per inchiodare Hauptmann fu uno studio dettagliatissimo del reperto 16: il montante della scala che aveva caratteristiche particolari:

1. due fori di chiodi che non avevano nessuna funzione per la costruzione della scale e che quindi dimostravano che quel montante era stato ricavato da un asse precedentemente usato per un servizio diverso ed inoltre non c’erano segni di ruggine nei fori, quindi questo dimostrava che quell’asse non era mai stata alle intemperie

2. i segni della pialla erano tipici di una segheria della Carolina del Sud in cui le assi erano state tagliate e levigate

3. da quella segheria le assi erano state inviate ad un magazzino di legno del Bronx dove erano state acquistate per fare il pavimento della soffitta della casa del Hauptmann che ne schiodò una per procurarsi il legno per il montante prova 16 che lo inchiodò alle sue responsabilità.

 

Non fu facile ammettere queste prove al dibattimento e ci volle l’intervento deciso del giudice che contro le abitudini invalse fino a quel momento, accettò tutte le prove botaniche riesumate dal valente botanico Koehler.

Da allora le prove botaniche, non hanno mai perso quell’alone di sfiducia da cui erano state avvolte sin dall’inizio anche se attraverso di esse ci è stato permesso di scoprire tantissime cose che riguardano gli spostamenti e l’epoca della morte di Otzi l’uomo del Similaun di cui sappiamo moltissimo proprio a causa dei pollini che lo avevano colonizzato. Molti crimini di guerra sono stati risolti attraverso i pollini e tanto ancora.

Il regno vegetale è centrato su questi elementi che lo rendono unico. E possiamo ammirarlo per questa sua caratteristica che ci facilita la vita.

Gigi