Fashion Revolution Week 2022- "Nessuno dovrebbe morire per la moda"


Al suono di questo motto sta volgendo al termine la Fashion Revolution Week 2022.

La Fashion Revolution Week si svolge, dal 2013 nella settimana del 24 aprile. Il 24 aprile 2013 crollò il Rana Plaza, te lo ricordi? 

Il Rana Plaza, un edificio in Bangladesh, ospitava una serie di fabbriche di abbigliamento, che impiegavano circa 5.000 persone. Le persone in questo edificio stavano producendo abiti per molti dei più grandi marchi di moda globali. Più di 1.100 persone, per lo più giovani donne, sono morte nel crollo e altre 2.500 sono rimaste ferite, diventando così il quarto disastro industriale più grande della storia.

 


Ma perché sono morti questi lavoratori? Perché lo stabile in cui lavoravano, ammassati, non rispettava nessuna norma di sicurezza. 


Si può morire di lavoro?

E morire perché un ragazzino occidentale possa indossare una tshirt alla moda da 14,99 euro? 
Ci indigniamo giustamente quando muore un rider che porta le pizze. 
Ci indigniamo quando i muletti schiacciano gli operai nelle nostre fabbriche super italiane. 
Ma ce ne freghiamo quando acquistiamo capi di abbigliamento scadenti a prezzi che puzzano di schiavismo, ricatto e povertà?

 

MONEY FASHION POWER: ciclo tossico di consumo eccessivo

 

L'industria della moda tradizionale si basa sullo sfruttamento del lavoro e delle risorse naturali.

Ricchezza e potere sono concentrati nelle mani di pochi e la crescita e il profitto sono premiati sopra ogni cosa. I grandi marchi e i rivenditori producono troppo e troppo velocemente e ci manipolano in un ciclo tossico di consumo eccessivo. Nel frattempo, la maggior parte delle persone che realizzano i nostri vestiti e le nostre scarpe, non è pagata abbastanza per soddisfare i propri bisogni primari e sente già l'impatto della crisi climatica, che l'industria della moda alimenta.

 

IL POTERE DELLA TUA SCELTA

Come cittadini globali, abbiamo tutti il ​​potere di agire. Ora è il momento di insorgere insieme per un nuovo sistema moda rigenerativo, riparatore e rivoluzionario. Ora è il momento di una rivoluzione della moda.

Non esiste moda sostenibile senza una retribuzione equa. E non esiste retribuzione equa senza pagare il giusto. 

Durante la pandemia, i marchi di moda hanno guadagnato miliardi, mentre la maggior parte dei lavoratori nelle loro catene di approvvigionamento rimane intrappolata nella povertà. Per affrontare questo problema, chiediamo nuove leggi che richiedano alle aziende di condurre la due diligence sui salari di sussistenza. Ciò trasformerà le vite e i mezzi di sussistenza delle persone che realizzano i nostri vestiti e aiuterà a ridistribuire denaro e potere nell'industria della moda globale. 

 

 

La discarica di capi invenduti nel deserto di Acatama

 

Sappiamo che sia le persone, che la natura stanno pagando il prezzo dello sfruttamento e degli sprechi non regolamentati dell'industria della moda. I marchi stanno evitando la realtà del crollo climatico continuando a perseguire modelli di business estrattivi e facendo il greenwashing verso la sostenibilità. Nel 2022, abbiamo bisogno che i marchi riducano radicalmente il loro impatto ambientale.

Piccole imprese e creativi indipendenti in tutto il mondo stanno già mettendo in atto questi ideali; il loro coraggio e la loro saggezza guideranno la carica.


Attualmente, c'è una mancanza di comprensione e apprezzamento del vero costo dell'abbigliamento. I cartellini dei prezzi non riflettono il costo sociale e ambientale di produzione, mentre come consumatori non sempre scegliamo e ci prendiamo cura dei nostri vestiti come dovremmo. Dobbiamo esaminare attentamente per cosa stiamo davvero pagando.

E se paghiamo troppo poco, c’è sempre qualcuno o qualcosa che paga al posto nostro.

 

CHI FA LE NOSTRE SCARPE? 



 

No alla fast fashion. No alla moda usa e getta.

 

Dietro ogni scelta di acquisto dobbiamo chiederci:

  • chi l’ha prodotto?
  • come l’ha prodotto?
  • che valore porta nella mia vita questo prodotto?
  • è l’alternativa più etica e sostenibile?
  • quanto dura? è riparabile?





Se ci conosci, noi dal canto nostro, abbiamo fatto di questi principi la nostra filosofia e la nostra mission.

Non solo, a breve introdurremo la pagina “riparazioni” per poter allungare la vita alle scarpe RCP che hanno subito il passare del tempo.

Fai la tua parte.

Scegli piccoli brand, sostenibili ed etici, che non hanno paura di mostrarti il dietro le quinte.


Altre risorse da sbirciare per una maggiore consapevolezza del mondo fashion: 


The True Cost
Change your Shoes
Campagna Abiti Puliti 

* Parte del testo è preso e liberamente tradotto da https://www.fashionrevolution.org/



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